13 Marzo, il cielo finalmente è sereno e l’Associazione Astrofili decide di organizzare una serata di osservazione del cielo a Santa Luce. E’ la serata conclusiva del corso di Astronomia di Ottobre ma tutti i Soci sono invitati.
Arrivo a Santa Luce che ormai è buio, Daniele e Lorenzo sono già arrivati e hanno già piazzato gli strumenti, insieme a loro c’è Giuseppe. Arriva anche Davide con il Dobson 40 dell’Associazione.
A ovest il cielo è ancora rossastro e una piccola falce di Luna accompagnata da uno splendente Giove sono già ben visibili. Saranno i primi soggetti a essere puntati dopo però aver osservato la Cometa 12P/Pons-Brooks.
Nell’oculare del nostro Dobson la cometa è solo un piccolo sbuffetto un po’ indistinto, aspetteremo che si avvicini un po’ per provare nuovamente a osservarla.
E così cambiamo soggetto e puntiamo sulla Luna.
Con il Dobson è fantastica, i dettagli dei crateri vicini al terminale sono nitidissimi e… vicinissimi.
Si vede abbastanza distintamente anche la zona in ombra.
Usiamo i cellulari per fotografarla.
Anch’io avvicino il mio cellulare all’oculare del Dobson e scatto qualche foto. Il risultato tutto sommato non è male.
Ci spostiamo leggermente ed ecco Giove con i 4 satelliti Galileiani allineati, tre da un lato e uno solitario dall’altro.
Intanto il cielo si fa più scuro e ora sono ben visibili le Pleiadi e le Iadi, la costellazione del Toro, Orione con la sua spettacolare cintura e la costellazione del Cane Maggiore con la luminosissima Sirio. Riesco a riconoscerle tutte e sono molto orgogliosa di me!
Daniele con il suo Seestar S50 comincia a fotografare M81 nota anche col nome di Galassia Bode o NGC 3031, una galassia a spirale situata nell’Orsa Maggiore. Qualche scatto e piano piano sul suo tablet comincia a delinearsi la forma della galassia.
Intanto arrivano anche Tommaso, Simone, Lucia e Silvano.
Tommaso comincia a montare il suo Omegon Pro RC da 10 pollici e anche lui punta su M81.
Circa un’ora di scatti per un risultato già più che buono.
Silvano e Lucia portano il loro Celestron C8 e Davide li aiuta a montarlo e usarlo.
Nel frattempo con il Dobson 30 di Lorenzo osservo la nebulosa di Orione con uno speciale filtro che ne mette in evidenza la nebulosità: bellissimo effetto, distinguibili, brillanti e… verdi! le 4 stelle al centro.
Puntiamo poi più a destra per osservare le Pleiadi, o meglio quelle che riescono a entrare nell’oculare del Dobson di Lorenzo.
Ci provo anche con il C8 di Lucia ma anche qui ne riesco a vedere non più di 5. Mi pento di non aver portato il mio semplice binocolo!
E con tutti questi strumenti a disposizione, il nostro Dobson, che doveva essere il protagonista della serata, viene in realtà lasciato in disparte tutto solo… o quasi.
Intorno al Dobson resta Giuseppe che solo soletto e indisturbato punta su Giove con l’obiettivo di riuscire a fotografarlo con il cellulare.
Ci prova e riprova e alla fine ottiene un risultato niente male.
Da Nord arrivano un po’ di nuvole a velare il cielo ma riusciamo ancora a osservare: doppio ammasso del Perseo, nebulosa di Orione, M46, ammasso della rosetta, M41, M36. Insomma un bel po’ di cose.
C’è tempo anche per un ripasso delle costellazioni con il puntatore laser. Si parte come sempre dal grande carro per trovare la Stella Polare. Si torna sulla costellazione dell‘Orsa Maggiore per spostarsi a destra sul Leone ben visibile sia il falcetto della testa che il corpo, sul Cancro quasi invisibile e sui Gemelli. Rispetto al cielo cittadino qui ci sono così tante stelle che quasi faccio fatica a riconoscere le due testoline di Castore e Polluce!
Alla fine lo stomaco, come dice Snoopy, vince sempre e la fame mi fa tornare a casa prima della fine della serata. Gli altri restano fino a tardi.
Una bella serata, una delle poche che il meteo ci ha concesso, una serata con il solito bel cielo di Santa Luce, con un bel numero di persone e soprattutto un bel numero di strumenti portati dai soci. Chissà se la prossima volta porterò anche il mio.
Autore: Francesca Paita
Contributi fotografici: Giuseppe Cirelli, Tommaso Dittadi, Francesca Paita, Davide Quattrociocchi