Oggetto tra i più eleganti del cielo. Forse perché un cigno che galleggia nello stagnetto ci porta alla mente immagini idilliache e bucoliche.
Al telescopio appare come il profilo di un cigno con un po’ di nebulosità attorno, in fotografia letteralmente esplodono i dettagli ed il cigno, visibile come la parte più chiara, leggermente ruotato in senso antiorario, quasi annega in mezzo alla nebulosità attorno.
Qualcuno la chiama anche nebulosa Omega ma, a mio avviso, i cigni sono più belli delle lettere greche.
Anche perché la lettera omega viene anche intesa come simbolo della fine, era l’ultima lettera dell’alfabeto greco, quindi anche morte. Quindi ben venga il Cigno!
Dista 15 anni luce dalla terra nella costellazione del saggitario.
Luigi, autore della elaborazione, ci confessa che sinceramente non è in grado di ripercorrere la storia degli scatti, forse non li ha fatti lui ma Stefano Lischi.
Sicuramente gli scatti risalgono a un periodo in cui c’era ancora qualche problema di messa a fuoco quindi le stelle sono risultate un po’ troppo a palloncino e l’operazione di deconvoluzione ha fatto i capricci.
Comunque il risultato ci sembra davvero affascinante.
Per apprezzarne i dettagli guarda la foto originale nella nostra gallery.
Scheda tecnica
Pose: 100×420″ (gain: 120 – Offset 30) 0°C bin 1×1
Integrazione: 11.6 ore
Telescopio o obiettivo di acquisizione: Vixen ed115s – Apertura 115 mm – Focal Length 890 mm f/7,7
Camera di acquisizione: ZWO294MC Pro
Montatura: Celestron CGEM-DX
Telescopio o obiettivo guida: Orion 80mm Short Tube
Camera di guida: Starlight Xpress Lodestar x2
Kit Software: N.I.N.A., PixInsight, Adobe Photoshop CC
Luoghi: Osservatorio remoto di proprietà del Associazione Astrofili Galileo Galilei Pisa presso l’Astronomical Center Lajatico
Data: Giugno 2022
Autore: Luigi Gargiulo