6 Aprile 2018 – Osservatorio di Orciatico

Cane Maggiore

Arriviamo a Orciatico che è ancora giorno, siamo io (Antonio), Roberto e Guido. Comiciamo ad osservare alle ore 21 circa per terminare verso le ore 1.

Orione è vicino al tramonto ma il Cane Maggiore è ancora osservabile in primissima serata.

In questa costellazione mi mancano ancora 3 ammassi aperti: 2367, 2383 e 2384.

Il primo oggetto è alla portata del 23×85 ed infatti si presenta come una piccola nebbietta attorno a una stellina debole: se si guarda direttamente non si vede la nebulosità, appena distogli lo sguardo torna visibile.

Gli altri due ammassi sono osservabili con chiarezza solo col 9,25 e Panoptic 24 a 98X.

NGC 2383 è un ammasso ricco, di forma allungata ed è composto da molte deboli stelline, al contrario di NGC 2384, molto più povero e poco concentrato, ma costituito da poche stelle abbastanza luminose.

Passo poi alla costellazione del Leone: tra la 68 Zosma e la 70 Chertan, si trova un bel gruppetto di galassie tra le quali NGC 3607 è la più luminosa. Faccio appena in tempo a puntare alla meno peggio la zona che cominciano a passare delle velature…

Dopo circa un’ora posso ricominciare ad osservare la zona, che naturalmente è stata l’ultima a scoprirsi. Come detto NGC 3607 è molto luminosa (mg9,9), di aspetto sostanzialmente tondeggiante, con un bel nucleo, e subito sopra si individua un’altra galassia, NGC 3608, nettamente meno luminosa (mg10,8) e un po’ più piccola, forse un po’ elongata; la regione nucleare non mi sembra particolarmente luminosa.
Al di sotto di 3607 si individua, molto debole, un altro batuffolo di luce: è la galassia 3605, che nel mio atlante, Sky Atlas 2000, non è riportata.

Con grande soddisfazione metto quindi in uso il Millenium, che riporta stelle fino alla magnitudine 11 e molti più oggetti del cielo profondo. Fortunatamente anche Guido sta osservando in zona e ho l’opportunità di confrontare lo stesso campo nei due strumenti. Nel 400mm è veramente un bel vedere: ad esempio NGC 3605, che nel mio 9,25 è molto debole, qui è una bella galassietta chiaramente elongata.

I tre oggetti formano una specie di archetto e spostandoci dalla parte della concavità entra quasi subito nel campo una nuova macchietta: è la galassia NGC 3599, debole (mg11,9), una specie di via di mezzo tra 3605, quasi al limite (mg 12,3) e 3608, che è facile.

Per risparmiare batteria ho spento i motori della mia GP DX e comincio a studiare il modo di arrivare sulla quinta galassia del gruppo, la 3626. Imparato a memoria la configurazione della zona come riportata dal Millenium, torno al telescopio e accesi i motori, sorpresa: in mezzo al campo dell’oculare fa bella mostra una galassia, abbastanza evidente e caratterizzata da un bel nucleo luminoso.

NGC3626

Anche se incredulo, dopo un po’ di controlli non ho potuto che confermare che si tratta di NGC 3626, di mg 11.

Nel Millenium subito sotto questo gruppo di galassie è riportata una galassia piccola piccola, che ha però il pregio di trovarsi lungo la direzione individuata da due stelle di undicesima: un campo facile da puntare e nel giro di poco Guido mi chiama per un parere: nel campo del Dobson c’è, oltre a NGC 3607 e NGC 3605, le due stelle guida, e lungo la direzione da loro individuata, una stellina molto debole, e subito accanto un batuffolino di luce evanescente, allungato.. è UGC 6296 di mg14,5!!

Un grande successo anche per un 400, che dopo tutto è utilizzato sotto un cielo buono, ma pur sempre suburbano, dato che Volterra è proprio davanti a noi, con tante “belle” luci.

Ogni tanto Guido mi chiama per farmi vedere delle galassie, a volte perché sono molto belle o perché la volta scorsa, per qualche strana ragione, ci sono sfuggite, altre volte per avere una conferma indipendente della loro effettiva presenza. (Devo dire che il mio ruolo di “fotometro” mi dà una certa soddisfazione). Ad esempio il mese scorso abbiamo osservato nel Leo Minor le galassie 3430, 3424 e 3413, ma abbiamo dimenticato NGC 3395 e NGC 3396.

Prontamente rintracciata da Guido nel 400, questa coppietta dimostra di essere molto interessante: 3395 mi sembra un po’ più grande, elongata, di luminosità uniforme, mentre la seconda è come un prolungamento della prima e parte dal suo bordo dx, quasi in verticale ed è un po’ più luminosa della precedente, inoltre ha un nucleo piccolo ma luminoso. Stimo l’angolo tra le due galassie sui 100 gradi. Controllando in seguito appuriamo che si tratta di due galassie interagenti.

Oltre le precedenti due, cadono nel canestrello delle galassie osservate anche NGC 3342, posta nel baricentro di un triangolo equilatero formato da tre stelline, NGC 3381, debole ma abbastanza grande, NGC 3432, un fuso di luce molto allungato con due stelline vicine al bordo inferiore sx e una dall’altra parte a dx. NGC 3640 è tondeggiante e piuttosto luminosa.

Sempre con il 400 Guido mi fa vedere alcune galassie deboli sparse tra alcune stelline altrettanto deboli, che quasi simulano un debole e poco concentrato ammasso aperto. Altro oggetto non identificato, almeno al momento, è una debolissima galassia che si trova a ore 10 di una stella che forma con un’altra una coppia messa in orizzontale occupante circa metà del campo dell’oculare.

Avevo previsto di controllare una galassia luminosa ma vista di sfuggita le volte precedenti, NGC 3198, ma è perfettamente allo zenit e pur stendendomi su una panca con il binocolo 6,5×44 non riesco ad individuarla.
Per ultimo osservo M104 con il nuovo oculare Delos 17,3 confrontandolo con il Pan 24. Con il nuovo oculare la galassia, oltre a essere più grande, è più definita e contrastata rispetto al Pan e questo è “strano”, visto che l’ingrandimento è maggiore. Unico neo, bisogna mettere esattamente l’occhio nel fascio di luce che esce dall’oculare, appena ti sposti inavvertitamente non vedi più nulla.

Ultima galassia della serata, non lontano da M104, è 4699. E’ visibile anche nel binocolo 23×85, debole, mentre 9,25 è molto facile: ha un nucleo molto esteso e luminoso mentre la galassia non ha grandi dimensioni.

Roberto trascorre la serata con il Nexus 100, ma non essendo il suo binocolo fatica ad adattarsi al campo diverso rispetto al suo, il 30×125. Con lui osservo oggetti noti, come M81 e M82, M101 e il tripletto del Leone.